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Padre Andrea

Padre Andrea (1914 - 2001)

Padre Andrea

Poca cosa, Padre Andrea, questo piccolo stampato gesto, ma debito di riconoscenza e desiderio vivo di trasmettere il calore e lo spessore della tua vita dal candore disarmante e la luce della tua presenza spirituale.
Sei passato nel tempo con serenità serafica, rimanendo nei cuori di tutti. Hai donato il respiro delle tue virte del tuo spirito genuinamente francescano.
Hai segnato generazioni di adolescenti -i tuoi fratini - indicando e posando nei loro animi il cammino della bontà.
Chiunque ha avuto la fortuna di posare lo sguardo sulla tua figura e di incrociare il tuo sguardo ha sempre e subito percepito che sapevano solo di Cristo e di Francesco. Per chi ha avuto la grazia di viverti accanto per tanti anni sei stato padre amorevole, maestro umile, esempio vivente calato nella quotidianità, che saturavi di preghiera e di esortazioni: "ogni giorno, ogni momento è un passo gioioso verso la Casa del Padre". E quando nelle fraterne conversazioni serotine ci si soffermava sul Mistero... sulla Verità... tu, meditabondo, eri solito ripetere e commentare questi pensieri: ''l'ignoto genera paura, il Mistero genera stupore" e aggiungevi: "Amore, Amore! E, '1a Verità senza carità non è Dio ma un idolo" citando, forse inconsapevolmente, un pensiero di Pascal.
Ho assistito tante volte con ammirazione e commozione alle frequenti visite dei tuoi ex­fratini, ora uomini formati nel mondo: venivano per abbracciare ringraziare il loro maestro di vita, che ha saldamente infuso nei loro animi il senso profondo dell'esistenza e l'arnore a San Francesco. Anche lacerato dalla grave invadente rnalattia ci hai lasciato un'altra ultirna lezione: hai sofferto con serenità pazienza senza rnai lamentarti, evitando con delicatezza di coinvolgere gli altri, velando con il sorriso e l'affabilità, a te abituali, le asperità del dolore, che devastava giorno dopo giorno il tuo corpo.
Mi hai confidato: "quando posso leggo in questi ultimi giorni della mia vita due autori, David Maria Turoldo e Don Tonino Bello". Si, Padre Andrea, due figure significative del nostro tempo, segnate come te dalla sofferenza e come te sorrette da un infuocato amore alla Croce. Nell'ultimo libro di Don Tonino Bello, che stavi leggendo, "Le mie notti insonni'~ ho trovato, a pagina 11, sottolineato un pensiero e numerate finanche le parole (30): "Un buono a nulla. Ma capace di tutto, perchè consapevole che, quanto pici si abbandona a Dio, tanto pisi riesce a migliorare la gente che ci sta attorno'. Così ti muovevi anche tu!...
Abbiamo festeggiato con gioiosa fraternità il tuo compleanno e il tuo onomastico (27 e 30 novembre). Hai benedetto la mensa e subito dopo, attirando la nostra attenzione, che si è fatta silenziosa, quasi presaga, con una espressione del tuo volto nuova, intensa, mai scorta prima, hai esclamato: "cari confratelli, questo è l'ultimo compleanno e onomastico che festeggiamo insieme'~
Cinque giorno dopo, la notte del cinque dicembre, te ne sei andato!
"Ci sono spazi nei nostri cuori che ancora non esistono, e nei quali irrompe la sofferenza perché essi siano": tu, Padre Andrea, ci hai insegnato anche a saper attendere e a saper vivere -come hai fatto tu -questo momento che arriverà per tutti.Grazie!
Padre Francesco Capobianco
Guardiano del convento di Ravelo

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La solenne messa esequiale presieduta da mons. Francesco Nole I

Ravello - Ore 13 del 7 dicembre 2001, vigilia della solennità dell'Immacolata. La salma di Padre Andrea Sorrentino riposa in pace nel cimitero di san Martino nel loculo di proprietà del Convento di San Francesco di Ravello.
Padre Enrico Parente in cotta e stola viDlacea, insieme con Padre Francesco Capobianco, guardiano della casa conventuale, con Padre Gianfranco Grieco e con don Pietro, parr:oco del Lacco, procedeva al rito della tumulazione e pregavano per il compianto ad amato Padre. Erano presenti alcuni fedelissimi di Padre Andrea con il nipote Roberto e consorte e le due nipoti. Ravello riversava su Padre Andrea tutto il suo amore riconoscente.
Erano passate le ore 10 di lunedì 3 dicembre, quando Padre Andrea, accompagnato da Padre Francesco e Leandro lasciava il convento per l'ospedale di Nocera Inferiore. Doveva solo essere soggetto ad alcuni accertamenti e fare qualche esame al torace per quantificare l'ossigeno di cui aveva bisogno. Poi sarebbe ritornato subito a casa. Invece, moriva in Dio, alle ore 3 del mattino di mercoledì, 5 dicembre, tra le braccia di Leandro. Il giorno 6, a mezzogiorno, veniva riportato a Ravello nella Chiesa francescana dove dal 1950 ad oggi, (ad eccezione degli anni vissuti nel Cilento, a Massa della Lucania), aveva lodato Dio e servito i fratelli.
Lunga era la processione dei fedeli che fino alle 20.30 sostavano in devota preghiera davanti alla salma. Tanti i fiori bianchi e rossi accanto alla bara. Anche gli amici del Milan avevano deposto un vasetto con le stelle di Natale. Alla vigilia dell'Immacolata, 7 dicembre, la solenne concelebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Francesco No/è, O. F. M. Conv., Vescovo di Tursi-Lagonegro. Insieme con il Presule concelebravano Padre Michele Alfano, Ministro Provinciale dell'Alma Provincia di Napoli; Padre Francesco Capobianco, Guardiano del Convento di Ravello, numerosi religiosi della Provincia, il parroco di Ravello don Peppino Imperato e altri sacerdoti diocesani.
Stracolma la chiesa di San Francesco. Aiprimiposti i parenti di Padre Andrea e le Terziarie. Raccoglimento, commozione, lacrime. All'omelia il Vescovo Nolè ricordava Padre Andrea, uomo, Giusto, francescano tutto d'un pezzo che ha amato e servito la religiosa Provincia di Napoli con fedeltà e passione. Tante le invocazioni per Padre Andrea al momento della, Preghiera dei Fedeli. Al termine della Santa Messa, prima della benedizione della salma, parlavano il Padre Provinciale, Michele Alfano che ricordava Padre Andrea come, uomo del silenzio>>, dell', accoglienza francescana>> e della amabilità schietta e fraterna; il Padre Gianfranco Grieco che di Padre Andrea poneva in risalto il suo essere stato, <<Padre>>, <<Fratello>> e, <<Amico>>, di tutti, ed il sindaco di Ravello, Secondo Amalfitano che sottolineava il rapporto Padre Andrea - Città di Ravello; un gemellaggio unico che ha segnato un cammino religioso, politico e sociale e segnerà anche il futuro. Commosso, parlava Padre Capobianco, che aveva parole di ringraziamento per tutti. La salma di Padre Andrea portata sulle spalle dai suoi, devoti raggiungeva la Piazza e poi in macchina, dopo la sosta obbligata al termine del tunnel, si dirigeva verso il cimitero di san Martino dove riposa insieme con le, <<reliquie>> di Fra Ludovico, in attesa della Risurrezione. Sul marmo bianco, semplicemente, il suo nome e le date di nascita e di morte. A Padre Andrea il nostro, grazie per quanto ci ha dato. (g.g.)

CURIA PROVINCIALE dei FRATI MINORI CONVENTUALI

Convento San Lorenzo Maggiore Via Tribunali, 316 -Tel. 081.4420198 80138 NAPOLI

18 dicembre 2001 Prot. n° 192/01/AM

Carissimi,
è ancora forte nei nostri cuori lo sgomento per la rapidità con cui sorella morte ci ha privati della presenza fraterna di P. Andrea Sorrentino. All'alba di Mercoledì 5 Dicembre, nell'Ospedale civile di Nocera Inferiore, dove era stato ricoverato,
P. Andrea, con serenità d'animo, rese la sua anima al Signore della vita e della morte. Quell'Amen espresso con la profonda e quieta speranza nel Signore che lo aveva creato e redento, è stato l'ultimo, stupendo dono che ci ha lasciato.
P. Andrea era nato a Torre Annunziata (NA) il 27-11-1914. Ancora ragazzo entrnel seminario di Ravello per frequentare gli studi ginnasiali (1926-29), che completad Aversa (1930-31). Qui frequentanche gli studi liceali (1931-34), passando poi a Portici per gli studi teologici (1934-3B). Queste sono le tappe del suo cammino vocazionale: noviziato a Sant'Anastasia (1929), al termine del quale emise la Professione semplice il 1° Novembre 1930. Ha emesso la Professione solenne il 26-07-1936. Ha ricevuto l'Ordine del Suddiaconato il 25-04-1936 e del Diaconato il 05-12-1937. Fu ordinato Sacerdote a San Lorenzo Maggiore (NA) il 20-05-193B. La vita di P. Andrea, come francescano e sacerdote, è stata variegata e semplice, snodandosi in un servizio che si è diretto eminentemente alla formazione religiosa dei giovani nei seminari della Provincia e alla guida spirituale delle consorelle Clarisse del monastero di Ravello. Per alcuni anni ha offerto il suo servizio sacerdotale anche per la crescita spirituale della comunità cristiana nella parrocchia di Spinazzola. Le tappe: nella comunità di Ravello dal 193B al 1939; a Campagna con Mons. Palatucci dal 1939 al 1940; nella comunità di Spinazzola dal 1940 al 1949, dove è stato anche Parroco e Superiore dal 1945 al 1949; è stato Rettore del serninario di Ravello dal 1949 al 1969 e del serninario di Vallo della Lucania dal 1969 al 1973; è ritornato a Ravello nel 1973, dove è stato guardiano dal 1973 al 1979, e vi è rimasto fino all'incontro con Sorella Morte.
P. Andrea è stato un frate fedele e generoso, che ha saputo servire il Signore e i fratelli con disponibilità e immediatezza. Una nota di carattere e di personalità mi ha sempre colpito nello stile e nel rapporto con P. Andrea: il suo sorriso e la sua sernplicità. Chiunque lo avvicinava, veniva facilmente attirato dal suo sorriso e dalla ricchezza interiore che emanava con naturalezza. Nell'incontro personale era facile intuire quanto il Signore operava in lui, in grazia e doni spirituali. Possedeva finezza e sensibilità che lo rendevano capace di condividere profondamente le gioie e le sofferenze degli altri. Ha amato i giovani, i poveri, gli anziani e, con grande disponibilità, accorreva per portare una parola di conforto agli infermi. Ha saputo avvicinarsi con delicatezza e fraterno affetto a coloro che soffrivano. La morte di P. Andrea ci ha lasciati nella tristezza, rna ci conforta il ricordo di tutto il bene che il Signore aveva deposto nel suo cuore e la consapevolezza della r:icchezza dei doni spirituali che il nostro confratello ha posto nelle nostre mani: il sentimento fraterno, la disponibilità al servizio e la testirnonianza di un francescano buono e obbediente. Unisco alla nostra sofferenza quella dei familiari, sempre solleciti e premurosi verso il loro caro R Andrea. Un grazie di cuore ai confratelli della comunità di Ravello, sernpre solleciti e attenti a P. Andrea, con affetto e fraterna attenzione. Affidiamo alla bontà del Padre il nostro confratello, sicuri della ricornpensa riservata ai fedeli servitori. Il Signore l'accolga nel suo Regno, dove la vita non conosce tramonto e la gioia non ha fine!
Il Signore ci benedica tutti.Vostro
Fra Michele Alfano
Ministro Provinciale

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PADRE, FRATELLO, AMICO

Ci sentiamo tutti un po' orfani, carissimo Padre Andrea, dopo la tua morte.
Orfani, perché tu, sei stato per tutti noi, che ora ti diamo l'estremo saluto, Padre, Fratello, Amico.
Sei stato PADRE.
Padre, perché sacerdote;
Padre, perché francescano;
Padre, come lo sapevi essere solo tu!
Sei stato un Padre per tutta la comunità cristiana della Costiera: per i confratelli sacerdoti diocesani, per i religiosi, per le monache di clausura, per i fedeli di ogni ceto sociale, ma soprattutto per gli ultimi.
Quante anime hai ascoltato; quanti cuori affranti hai consolato, quante assoluzioni hai dato, quanta gioia hai riversato sulle anime che hanno nostalgia di Dio.
Sei stato un Padre pieno di candore, di purezza, di semplicità, di benevolenza, di tenerezza, di attenzioni, di comprensioni.
Il Vangelo delle beatitudini era la tua forza!
Mai, dalle tue labbra, una parola <<contro>>; sempre una parola <<per>> l'altro, una parola <<con>> l'altro, <<in comunione>> con l'altro!
Ravello è stata la tua <<casa>> per quasi tutta la tua vita. Eri orgoglioso di questa <<cittadinanza>> civile e spirituale. Da tutti sei stato amato, venerato, rispettato. Ora vieni anche esaltato. Immaginiamo il tuo imbarazzo di fronte al canto delle tue <</odi>>. Mai hai voluto che siparlasse di te; amavi sempre <<nasconderti>> in Cristo Gesù.
Per noi, tuoi confratelli, sei stato modello esemplare, sempre, nella giovane età, come negli anni della vecchiaia. In o, 7 dicembre 2001 tanti hanno portato nel mondo la nostalgia del tuo sguardo, della tua paternità, della tua bontà, della tua dolcezza. Ravello si identifica con la tua presenza e la tua presenza si identifica con questa dimora francescana, santificata dalla presenza del Beato Bonaventura, da Fra Ludovico, da Padre Giuseppe Palatucci, divenuto poi Vescovo, e da tanti altri religiosi che hanno avvertito con amore e con orgoglio la figliolanza di questa casa.
Soprattutto per noi, che qui ti abbiamo seguito, calcando le orme del Serafico Padre San Francesco, sei stato Padre buono, Padre tenero, Padre affettuoso, Padre comprensivo, Padre amabile.
Grazie, Padre Andrea!
Oltre ad essere Padre; sei statoAM/OO di tutti, FRATELLO di tutti!
Hai sempre costruito ponti di amicizia e di fraternità. Chi ti accostava, sapeva bene di trovare in te, un amico vero, semplice, un fratello tenero, disposto all'ascolto, alla comprensione, alla • comunione.
Ti ricorderemo per questo tuo modo di essere francescano conventuale in Costiera. Con te, Padre Andrea, muore una generazione di essere francescani conventuali della prima ora del XX secolo: l'amore alla casa, l'amore all'abito, l'amore ai tuoi <<fratini>> che mai ti hanno dimenticato, sia quelli che hanno perseverato nella vocazione, sia coloro che hanno scelto la strada dell'essere <<fedeli laici>> nella santa Chiesa di Dio.
Grazie, Padre Andrea, da questa eletta ed infinita corona di amici e di <<devoti>> che ritornavano a Ravello per rivedere il Beato e rispecchiarsi nel tuo sorriso. Tu eri la memoria storica dei loro anni innocenti e puri. Tu eri la parte migliore della loro vita giovane.
Grazie da tutti questi fratelli ed amici vicini e lontani. Come dimenticare i tuoi hobby, Padre Andrea: la musica, il bel calcio. Tutto per te era grazia!
Grazie da tutti noi qui presenti, Padre Andrea.
Grazie da Padre Francesco che per 30 anni ti ha sempre custodito con l'amore e la tenerezza di un figlio; grazie da me, Padre Andrea, per l'affetto e la stima che mi hai donato dal 19 settembre 1954 a lunedì ,nattina, 3 dicembre 2001, quando alle ore 10 ti abbia,no salutato vicino al telefono del corridoio conventuale, mentre ti portavano al/ospedale; grazie da Padre Enrico, che in due mesi ha avuto la grazia di condividere con te lo stile francescano di vita fraterna; grazie da Leandro che ti ha servito in questo ultimo anno di vita e ti è stato vicino negli ultimi istanti, prima di andare incontro a <<Sorella morte>>; grazie da Rosa, Teresa, Anna Maria, Maria Rosaria, da Emilia, da Gino, da Antonietta, da Benedetto, da Maurizio, da Mariangela, da Giorgio, da Vincenzo, da Francesco, da Giuseppe, da Agata, da Alberto... Grazie da questa schiera infinita di anime che ti hanno amato e seguito. Grazie dall'Arcivescovo di questa antica e gloriosa Chiesa Madre di Amalfi-Cava de' Tirreni Mons. Orazio Soricelli, dal nostro Vescovo Francesco, tuo alunno speciale a Ravello e tuo Provinciale fino ad un anno fa. Grazie da tutti i Ravellesi, dal primo cittadino -il Sindaco ­sino al pipiccolo di questa città che ti abbraccia e ti consegna alla nuda sua terra che guarda il mare. Ti riavvolge la bellezza francescana di questa divina Costiera, Padre Andrea: il suo sole, il suo mare, il suo cuore. Pace a te, Padre Andrea! Riposi in pace insieme con tutti coloro che qui hai incontrato, hai amato, hai benedetto, hai santificato. Insieme con il Serafico Padre San Francesco, con il Beato Bonaventura da Potenza, alla vigilia della solennità dell'Immacolata, ti consegniamo a <<Sora nostra Madre Terra>>. Ameni Sia fatta la tua volontà, o Signore! Deo Gratias! Rendiamo grazie a Dio per averci dato un sacerdote francescano conventuale degno di Dio e degno del Serafico Padre San Francesco! Alleluia! In attesa della Risurrezione beata! Domenica, 2 dicembre, nella cella del Beato hai celebrato la Santa Messa della prima Domenica.
<<Vieni, Signore Gesù>> (Ap. 22,20) è stata la tua preghiera! Oggi, è questa la nostra preghiera!
Amen!
Padre Gianfranco Grieco
Ravello 7 dicembre 2001

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Carissimo Padre e Maestro,
profitto della venuta di Padre Gianfranco Grieco per significarle ogni buon augurio per la salute del corpo e la serenità dello spirito in occasione della festa di Sant'Andrea. Porto nel cuore e nell'affetto la sua persona e i suoi insegnamenti come quelli di un venerato Maestro; e questo perché, come francescano, sono nato a Ravello, quando la mattina del 2B settembre 1960 bussai al portone con i miei genitori e ci venne incontro il suo sorriso. Caro Padre, come dimenticare questi momenti? Ce n'è uno in particolare, che ha segnato negli anni futuri la mia attenzione spirituale: quando lei apriva il tabernacolo per l'adorazione e questi si illuminava di piccole luci, che a noi ragazzi svelavano il mistero: non so come ringraziarla di queste cose altissime, che conservo come il tesoro piprezioso, anche di fronte alla cultura e alle conoscenze che ho acquisite in questi lunghi anni. Adesso ne ho 53, e devo fare i conti con la mia salute, che non è eccellente. Ma sono sereno, proprio nella memoria ravellese di questi momenti di grazia. Caro amato Padre, unitamente a questa lettera di augurio le mando una reliquia del Beato Padre Pio da Rietralcina (196B), con accluso un go/etto di autentica, firmato da me che ne ho curato la Causa di Beatificazione: le sia di conforto spirituale e di aiuto nei momenti difficili della sofferenza! Le scrivo per significarle il sentimento pipuro della vita: la gratitudine a lei e al Signore, per aver voluto metterlo, come Padre e Guida, sui miei sentieri. E con lei desidero ringraziare il nostro Beato Bonaventura, sotto il cui sguardo ho rnosso i primi passi nella sequela di Francesco d'Assisi. Mi ricordi al caro Beato Bonaventura; io serbo nel cuore tanto affetto per lei e tanta riconoscenza, per avermi generato alla vita francescana e alla passione per lo studio: si ricorda di noi, quando, solo in prima media, coniugavamo i verbi latini e traducevamo Cesare e Cornelio Nepote? Anche per questo, grazie, caro Padre Andrea: generandoci alla vita spirituale, Lei è diventato veramente un Padre nella Chiesa di Cristo. Mi permetta di baciare ancora la mano, come quando, da fratini, prima di andare a letto, lo facevamo nel dormitorio, sotto la statuetta illuminata dell'Immacolata. Con tanto affetto e il silenzio della preghiera.Fr. Cristoforo M. Bove, O.F.M. Conv.
Roma, 27 novembre 2001

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Padre Andrea Maratoneta di Dio

All'alba del cinque dicembre Padre Andrea Sorrentino è entrato silenziosamente nel regno dei Beati, dopo mesi e mesi di sofferenze sopportate eroicamente, sempre col sorriso sulle labbra. Ricordarlo ora dopo una vita spesa al servizio del prossimo, è quasi impossibile perchè la commozione è ancora viva in noi e in tutti quelli che lo hanno conosciuto.
Umile nel suo saio di panno duro anche sotto la calura estiva, percorreva le strade di Ravello avvicinando tutti e per tutti aveva una parola, un sorriso, il suo sorriso accattivante, benedicente.
Sapeva coinvolgere un po' tutti, piccoli e grandi, con la sua semplicità evangelica e la sua mimica per allontanare tentazioni o elogi. Angelo del popolo viveva il suo essere francescano in modo genuino, esemplare, rimanendo ultimo fra gli ultimi, semplice tra i semplici e facendo lievitare nei cuori di chi aveva la gioia di incontrarlo, l'umiltà del Serafico d'Assisi.
Umile fino allo spasimo per amore di Dio e per continuare a portare avanti tra la gente di Ravello, la sua Ravello, l'insegnamento di S. Francesco, del Beato Bonaventura, di Padre Palatucci, di fra Ludovico e di tanti tantissimi Conventuali che hanno percorso la strada della santitàJ respirando la stessa aria dallo scenario incomparabile di Ravello.
Padre Andrea era davvero un 'padre "per i piccoli, per i ragazzi, per i giovani epergli anziani che lo hanno conosciuto. La sua bontà arricchita da una fede genuina arrivava ovunque e tutti si sentivano pibuoni avvicinandolo o solo intravedendolo lungo le stradine di Sambuco, Castiglione, del Lacco, di Torello, di S. Cosma. Chiamava, lo chiamavano; sapeva comunicare anche con il canto che aveva insegnato per anni a tanti ragazzi. E molti di quei ragazzi erano lì in chiesa a S. Francesco a cantare, a commuoversi nel giorno dei suoi funerali.
Padre Andrea è stato un maratoneta di Dio qui a Ravello dove ha trascorso gran parte della sua vita nell'antico convento. Ovunque lo chiamavano andava per portare una parola di conforto, per confessare, per portare "la comunione". Conosceva Ravello meglio lui che tanti ravellesi. Ha percorso sotto il sole o con il vento, d'inverno o d'estate, migliaia di chilometri pregando, insegnando a pregare; sorridendo e invitando a sorridere con Dio nell'anima ed il Beato negli occhi.
Amava il canto, amava il calcio, amava tutto e tutti col candore del fanciullo perché era rimasto fanciullo in Dio. Amava la Madonna, amava il Beato e sul suo esempio era di un 'obbedienza esemplare. Vorremmo ricordare tanti particolari edificanti di quel suo essere obbediente come Conventuale, come cristiano, come uomo, ma se solo tentassimo di accennarli, Padre Andrea si schernirebbe ancora ora con noi come faceva tutte le volte che si parlava, si stava insieme a casa o per strada, davanti al convento o nel chiostro.
Padre Andrea accoglieva tutti col sorriso ed accompagnava tutti col sorriso.
I tanti ex fratini che spesso venivano a trovarlo hanno ora un altro angelo custode in cielo e tutti noi un altro protettore.
Noi porteremo sempre oltre all'esempio della sua santità francescana, una corona del rosario dai grandi grani scuri che volle donarci anni fa. Grazie, Padre Andrea. Grazie dal profondo del cuore per il bene che hai saputo diffondere nei nostri cuori, nelle nostre case, nella nostra Ravello.
Il tuo insegnamento, come arcobaleno affascinante, ci avvicina a Dio come tu desideravi col tuo esempio. Ravello continuerà a cantare le lodi di Dio, della Madonna, dei Santi e del Beato Bonaventura dal meraviglioso poggio di Ponticeto dove sorge il convento che è stato anche la tua casa per il tuo lungo pellegrinaggio terreno.
E, quando, nei disegni imperscrutabili di Dio, arriverà, ci auguriamo al pipresto, la canonizzazione del Beato Bonaventura da Potenza, tu, caro Padre Andrea, sarai con noi a cantare le lodi del Creatore come facesti in vita, per continuare a guidarci con umiltà, semplicità e purezza lungo i sentieri dell 'INFINITO.Enzo Liguori

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Preghiere e Testimonianze

Signore, ci hai concesso ilprivilegio di godere
della lunga, amorevole, attiva, proficua missione di
Padre Andrea a Ravello.

Ci ha seguito nel nostro cammino e, nei tratti bui,
ci ha guidato con dolcezza, fermezza e perseveranza
comunicandoci la sua fede nella tua misericordia.

Signore fa che il mite, il misericordioso, l'operatore di pace,
ilpovero in spirito Padre Andrea ora nel tuo Regno rimanga esempio
da seguire per tutta la fraternità francescana ravellese.
Per questo tipreghiamo.

Signore Dio, Padre misericordioso, principio e fine di tutte le cose, accogli tra le tue braccia amorose l'anima del caro Padre Andrea perché possa ottenere la giusta ricompensa a tutte le sue fatiche terrene, per questo ti preghiamo.
Signore Gesù che hai lavato con il tuo preziosissimo sangue le colpe di tutta l'umanità, concedi al nostro fratello Padre Andrea, che tante volte ha rinnovato il tuo sacrificio di Croce, di sedere con Te al banchetto celeste nella gloria dei beati, per questo ti preghiamo.
Signore Dio concedi a noi qui presenti di diventare sempre pimodelli di quell'umiltà e obbedienza alle verità evangeliche, che il caro Padre Andrea ci ha tante volte insegnato, per questo ti preghiamo.
Signore Gesù Cristo, che hai detto ai tuoi apostoli: "vi do la mia pace, vi lascio la mia pace", fa che la grande famiglia francescana sull'esempio del Serafico San Francesco sia sempre piseme di pace e concordia in questo mondo devastato dall'odio e dal rancore, per questo ti preghiamo.

Lettera aperta a mio Fratello Andrea

Ti sei avviato in silenzio, col sorriso e la tua arguzia, nascondevi dietro la tua umiltà la sapienza del cuore, eri non solo fratello mio ma di tutti noi, per ognuno il sorriso e la pronta risposta, non trascurando di ricordare di temere e lodare il Signore.
Quante volte mi dicevi che il paradiso era qui su questa terra, basterebbe, trascurare i ma, i se, i perché, io, lui, noi, e con il pollice ti segnavi le labbra chiuse con una croce come suggello alla porta delle maldicenze e peccati.
Grazie fratello mio per tutte le volte che ti ho incontrato e mi chiamavi Saulo 11 Carismatico. Scherzaviperché nella tua saggezza incrociavi il peccato fatto uomo.
Grazie per tutte le capitali che chiedevi non solo ai bambini ma anche ai vecchi come me; chi di noi non ha sentito il tuo latino erudito di aforismi e detti!
Grazie perché senza cattedra insegnavi gratuitamente. Solo una domanda avrei voluto farti se eri riuscito a convertire il diavolo del tuo Milan!
Ora so che non perderaipinessuna partita! lo non ti incontrerper la strada o in piazza ma questo non mi rattrista perché ora sei nel mio cuore.
Tuo per semprefirma fratello giorgioP.S. Sapendo dove sei andato tiprego lascia la porta socchiusa. Grazie

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